Psicoterapia della Gestalt | Compassion Focused Therapy | Mindfulness | EMDR

Cristiana D'Orsi

Psicologa | Psicoterapeuta | Psicologa del Lavoro

Diversamente fertili

Implicazioni e vissuti psicologici dell’infertilità

Volere un figlio

  • • La genitorialità e la famiglia sono un valore primario a livello individuale e sociale.
  • • Sposarsi, fondare una famiglia, avere dei figli frutto dell’amore, perché c’è un legame indissolubile tra l’atto sessuale e l’ atto procreativo, è da sempre “naturale” e dato come funzione a-priori.

Il fattore C: La Coppia

Quando una coppia comincia a fantasticare un bambino le barriere anticoncezionali così come le barriere psicologiche si allentano: significa avere il coraggio di spostare lo sguardo da se stessi verso un’altra vita, un’altra esistenza che è quella della coppia ma anche del nascituro.

 

Concepire un figlio

  • Da un punto di vista psicologico il passaggio da coppia a progettualità genitoriale è parte di quel processo maturativo ed evolutivo che coinvolge l’affettività e la sessualità di due persone.
  • Processo di co-creazione e quindi di apertura all’Altro, come fonte di arricchimento e di crescita, in un rapporto di reciproco scambio, di tolleranza e riconoscimento della diversità.
  • Il termine genitorialità, quindi, non coinvolge solo l’essere genitori reali ma è uno spazio affettivo-relazionale che fa parte dello sviluppo di ogni persona.

Il fattore G: la Generatività

  • La generatività indica la capacità di guardare al futuro dando alla luce dei figli e curandoli adeguatamente.
  • L’adulto  affronta  una fase di trasformazione superando l’opposta tendenza alla stagnazione.
  • Divenire GENITORI modifica il punto di vista con il quale si guarda al futuro con progettualità, responsabilità e orizzonti diversi: niente sarà più come prima.
  • Una nuova organizzazione personale accanto ad un radicale mutamento di prospettiva; la possibilità di acquisire nuove competenze che durano tutta la vita.

GENITORI 2.0:
Bisogno? Desiderio? Diritto?

Nella società post-moderna è sempre più un diritto:  «Essere mamma non è un mestiere, non è nemmeno un dovere: è solo un diritto tra tanti diritti»  (O. Fallaci) perché  si può fare l’ amore “senza fare figli” e  perché i progressi della scienza e della medicina consentono di dissociare la procreazione dalla sessualità: anche le coppie sterili e omosessuali possono oggi avere dei figli.

La figura del genitore non è più monolitica. Le forme di genitorialità sono le più complesse, ne esistono di tutti i tipi:

… Genitori naturali.

… Genitori single.

… Genitori biologici.

… Genitori adottivi.

… Genitori eterosessuali.

… Genitori omosessuali.

… Genitori acquisiti

 

Il fattore H: la diagnosi di infertilità

  • Una diagnosi di infertilità fa sfumare le proprie aspettative, mette in crisi il sistema di valori, costringe a ridefinire il proprio progetto di vita e richiede una riorganizzazione a livello psicologico, sociale erelazionale per la coppia e per il singolo.
  • Tale diagnosi richiede un’attenzione oltre gli aspetti fisico-corporei: l’infertilità da un punto di vista psicologico è una “crisi di vita” (Menning, 1975) e una reale ferita narcisistica, il Sè va in frantumi.
  • Gli equilibri precostituiti devono essere rivisti alla ricerca di un nuovo adattamento esistenziale e di percorsi e possibilità alternativi.

Infertilità = caos emotivo

  • Il desiderio di maternità  dopo anni di infertilità e di ripetuti fallimenti può assumere nuove forme: il sentimento verso questo bimbo mai arrivato si complica e diviene confuso, ambiguo. Lo voglio/nonlo voglio. Mutano le emozioni e le intenzioni… vorrei solo uscire da un tunnel, tutto gira intorno ad un vuoto e non so più se voglio questo… posso anche essere contenta se non arriva questo figlio, così mi godrò finalmente una vacanza con mio marito…quasi come se il figlio in sé passasse in secondo piano.
  • Maternità ottenute dopo lunghe attese possono essere vissute in modo “depressivo”: donne esauste ed esaurite della propria energia e dei propri entusiasmi, donne da rinfrancare e da rinforzare oltremodo nella adeguatezza e capacità di essere “madri sufficientemente buone”, perchè hanno un imprinting di essere donne “sbagliate”.

Infertilità = caos identitario

  • Esperienza fortemente stressante dal punto di vista emotivo con ripercussioni sull’identità soggettiva, sull’autostima, sulla percezione del proprio corpo, provocando senso d’inferiorità, depressione e ansia.
  • Le reazioni emotive più frequenti sono: shock, negazione, incredulità, vergogna. Profondo senso di inadeguatezza e invidia verso chi è in attesa o ha avuto un figlio, bisogno di sapere e capire le ragioni: perché io, perché noi?
  • Atteggiamenti di rabbia e frustrazione di fronte al limite, collera e angoscia, isolamento relazionale. Ansia e “ossessione” nella ricerca di azioni risolutive (cure mediche, consulti, cicli di PMA).

Infertilità al femminile

Ramo secco

Difettosità

Vuoto

Menomazione

Vergogna

Diversità dalle altre donne

Punizione

Paura di non essere normali

Rabbia

Indegnità

Senso di colpa

Handicap

Essere incapace

Inadeguatezza

Invidia

Tristezza

Lacrime

Disconferma del proprio ruolo sociale

Senso di ingiustizia

Infertilit♂: pensieri e emozioni al maschile

L’uomo sembra controllare bene questa situazione, con la frequente convinzione che, quasi appellandosi ad una sorta di onnipotenza psicologica, tutto con il tempo si risolverà, tutto andrà bene, scotomizzando così il dolore interiore relativo al lutto della mancata “spermatogenesi” e della funzione procreativa, trasformando la rabbia in una forma di autodeterminazione sugli eventi.

Sullo sfondo parlano significati plurimi:

  • fallimento e impotenza dell’immagine maschile circa la stessa virilità, intrecciando erroneamente impotenza fisica con infertilità
  • timore del giudizio può generare una forte ansia, unito a stress e sfiducia in se stesso
  • senso di colpa verso di sé e verso la partner: l’uomo nella coppia infertile può sentirsi inutile, in un sistema di cura che lo mette sullo sfondo, fuori dagli studi medici e poco coinvolto nelle terapie farmacologiche.

Senza un figlio, cosa siamo?

  • L’infertilità può rendere  la coppia “miope” sulla propria evoluzione.
  • Si parla di “quasi-adulti” che hanno il compito di elaborare il lutto di tale perdita e  comprendere un percorso verso la “non genitorialità”,  facendo emergere «nuove virtù e forze vitali».
  • Capire cosa si desidera, cosa si è disposti a fare come individui e come coppia, cosa si è disposti ad accettare dal partner e cosa si è disposti a chiedere e a sostenere diviene condizione necessaria per le scelte da intraprendere in funzione di una serena e soddisfacente qualità della vita.

Concepire al freddo

 

Cercare aiuto nella medicina: l’infertilità è una malattia e la  PMA (Procreazione Medicalmente Assistita) assume il significato di una terapia se non vi sono altri trattamenti efficaci per rimuoverne le cause

La PMA per molte coppie e per lunghi periodi costituisce l’unico strumento accettabile perché possa accadere di divenire genitori. Significa però una riflessione rispetto a ciò che si reputa giusto, importante e lecito che coinvolge l’individuo, la coppia e il contesto familiare e sociale.

La PMA vissuta come un’esigenza quando la coppia è mossa dal desiderio del figlio “a tutti i costi” e i tentativi si susseguono quasi senza soluzione di continuità

 

 

Diversamente fertili
Torna su
error: Il contenuto di questo sito è protetto.