Oggi rientrano al lavoro 4,5 milioni e mezzo di Italiani, dopo un lockdown di circa 50 giorni. L’Ordine degli Psicologi della Lombardia invita al principio di responsabilità individuale: non è prevista in generale la chiusura dell’attività professionale psicologica. In ogni caso, è fortemente raccomandato: il massimo utilizzo di modalità di “lavoro agile” o lavoro a distanza.
Abbiamo bisogno di normalità e di passare dalla iper-connettività al contatto con il presente, con il mondo fuori dalle nostre case.
In qualità di psicologa mi occupo di salute e per questo sin dal 24 febbraio 2020 ho adottato in studio le semplici misure anticontagio: lavarsi le mani prima di entrare in studio o di utilizzare una soluzione alcolica per questo, arieggiare la stanza, pulizia dell’ambiente, scrivania, poltrone, superfici, prima e dopo l’accesso di ogni persona, distanziamento superiore al metro; niente stretta di mano o altro contatto ravvicinato.
Tutto questo per garantire a voi il colloquio in sicurezza e tutelarci tutti.
Dopo il DPCM dell’8 marzo 2020, ho dato a ogni pazienti la possibilità di continuare il proprio percorso in modalità online (sedute via Skype o videochiamate WhatsAPP, per la maggiore).
Alcuni hanno accettato la proposta, altri non hanno potuto per ragioni personali/pratiche, altri ancora hanno preferito aspettare/sospendere in attesa che tutto torni come prima.
Oggi, 4 maggio 2020, il lockdown è “terminato”, alcune misure si sono allentate. Ma non torna tutto come prima. Non possiamo tornare a come era prima, perchè il virus è ancora in giro e dobbiamo ancora essere ATTENTI, CAUTI, PRUDENTI.
Per questo sto progettando la ripartenza dello studio e sto pensando a come attrezzarlo, anche per accogliere chi è rimasto “fuori”.
Le misure di comportamento che dovremo tutti avere, prevedono ancora di più azioni di responsabilità individuale e indicazioni igienico sanitarie da seguire:
- Munirsi di auto-dichiarazione per raggiungere lo studio.
- Tenere una distanza di almeno 1-2 metri durante i colloqui;
- Evitare abbracci e strette di mano.
- Invitare i pazienti a lavarsi le mani quando entrano e quando escono dallo studio.
- Per casi straordinari in cui il paziente necessiti di assistenza o accompagnamento (ad esempio nel caso di minori), limitare l’accesso a un solo accompagnatore.
- Utilizzare la mascherine chirurgiche e altri dispositivi di protezione individuale (DPI): qualora il lavoro imponga una distanza interpersonale minore di un metro.
- Sospendere totalmente l’attività in caso di presenza di sintomi simil-influenzali (febbre superiore a 37,5 °C, tosse, raffreddore, mal di gola, difficoltà respiratoria, malessere).
E’ mia intenzione e cura riflettere singolarmente con ogni persona, circa una “RI-APERTURA APERTA”: dirsi le cose come stanno e su quelle in divenire (perchè lo scenario è in costante cambiamento).
Nel frattempo, Io continuo a lavorare on-line sia per portare avanti i percorsi iniziati, sia per nuove domande: la terapia on line è un diverso setting, che sta offrendo efficacia, soddisfazione e scoperta di un nuovo modo di fare terapia.
Io e Te, continuiamo a fare il percorso insieme, prima più vicini, certo, ora più “reciproci”, ora a distanza di sicurezza, ma sempre insieme.